Lettere dalla prigionia
Aurelio Spagnoletto, detto Peppino
Nato a Roma il 24.2.1905
Figlio di Leonardo e Gemma Di Consiglio
Coniugato con Laura Caviglia
Arrestato a Roma da italiani.
Detenuto a Roma carcere, Verona, Fossoli campo
Verona,
la caserma/carcere da cui sono state inviate le lettere, clicca
sull’immagine.
Deportato da Fossoli il 16.5.1944 ad Aushwitz
Aurelio con il
falso nome ‘Bianchi’
Assassinato ad Aushwitz nel dicembre 1944
(Dal Libro della Memoria)
Comunicazione inviata tramite sacerdoti, metà febbraio 1944
Cartolina del 13 febbraio 1944
Lettera del 17 marzo 1944 (fotocopia)
Con la moglie Laura
Cartolina del 24
marzo 1944
Lettera del 5 aprile circa (fotocopia)
Lettera del 14 aprile 1944 (fotocopia)
Lettera di Leonardo del 14 maggio 1944
Biglietto lanciato dal treno da Michele Ezio Spizzichino 16 (?) maggio 1944 (testo)
Messaggio apparentemente inviato al momento della partenza da Verona o da Fossoli, metà maggio 1944
Comunicazione su scatola fiammiferi, durante il trasporto, seconda metà di maggio 1944
Lettera di Leonardo del 29 maggio 1944 (testo)
Messaggio affidato a sconosciuti, durante il trasporto, seconda metà di maggio 1944
Richiesta informazioni tramite Croce Rossa 31 ottobre 1944
Informazioni da Nedo Fiano 25 gennaio 1946
Manoscritto informazioni di Nedo Fiano
Falsa testimonianza senza data (1946?)
Gli originali di queste lettere sono archiviati e conservati a Yad VaShem, Gerusalemme, Israele
Testimonianza dell’Abate di San Paolo fuori le Mura sull’arresto di Aurelio e
dei suoi compagni di sventura.
L’irruzione fascista a S. Paolo, dal libro Oneri e Onori di Roberto Roggero
Le “pagine di testimonianza” a Yad VaShem
Leonardo Spagnoletto, padre di Aurelio, deportato con lui e trasferito all’Ospedale di Verona,
vedi la sua lettera del 14 maggio 1944, assassinato all’arrivo ad Aushwitz il 30 giugno 1944.
I figli.
Da sinistra Elena, Gemma, Leonardo. Agosto 1943
Mario
Spagnoletto, fratello di Aurelio, deportato con lui, deceduto a Dachau
dopo la liberazione il 30 aprile 1945.
Leonardo Spagnoletto, figlio di Mario, deportato con nonno, padre e zio, deceduto a Dachau dopo la liberazione
il 9 aprile 1945
I compagni nella deportazione e nel martirio, citati nelle lettere:
Michele Ezio Spizzichino, tatuato ad Aushwitz A-5477
Saremo grati a chiunque voglia inviare ulteriori testimonianze, informazioni e documenti su questi tragici avvenimenti. Indirizzare a: studia@torah.it