Indice delle Parashot di Shemot
Se non indicato diversamente i commenti sono di Jonathan
Pacifici
I sunti delle Parashot sono stati
compilati da Dante Lattes (qui il testo
completo)
Genesi/Bereshit | Esodo/Shemot | Levitico/Vaikrà | Numeri/Bemidbar | Deuteronomio/Devarim
Il Libro di Shemot
Il Libro di Shemot o Esodo
consta di 40 capitoli e narra gli episodi che accompagnarono la uscita
dall’Egitto. Si può dividere in tre parti principali.
La prima, dal Cap.
1 al Cap. 13 v. 26, narra l’oppressione a cui fu assoggettata la gente
ebraica in Egitto, e gli avvenimenti che precedettero la libertà, abbracciando
la nascita di Mosè, la sua vocazione, la missione affidatagli da Dio presso il
Faraone, le dieci piaghe e l’istituzione della festa di Pesach.
La seconda, dal
Cap. 13 v. 27 al Cap. 18 v. 27, espone le vicende che precedettero
l’uscita dall’Egitto, il passaggio del Mar Rosso e il viaggio nel
deserto fino al Monte Sinai.
La terza parte, dal Cap. 19 al. Cap. 40, narra la
promulgazione del Decalogo e di altre leggi, la costruzione del Tabernacolo e
degli arredi che vi erano racchiusi.
13
L’antisemitismo e le
sofferenze della schiavitù egiziana - Mosé vindice di
giustizia - Fuga di Mosé - Missione di Mosé presso Faraone - Il nome di D-o.
Il secondo libro di Mosé
(Shemòt dalla parola con cui comincia o Esodo dal
racconto dell’uscita degli ebrei dall’Egitto) si apre con la
narrazione della schiavitù e delle pene sofferte dagli ebrei dopo la morte di
Giuseppe e l'avvento di un nuovo re. Ma dal seno di quella gente oppressa nasce
Mosé, il redentore, che vien salvato per miracolo
dalle acque del fiume, sulle cui sponde era stato deposto dopo che il Faraone
aveva ordinato che tutti neonati degli ebrei fossero gettati nel Nilo.
Cresciuto alla Corte, non tardò però ad entrare in contatto coi fratelli ebrei
e a prender parte alle loro sventure, finché, per aver ucciso uno degli
aguzzini che rendevano insopportabile la vita dei poveri schiavi, fu costretto
a fuggire. Accolto in casa del sacerdote di Midjan,
ne sposò la figlia Zipporàh, dalla quale ebbe un
primo figliuolo, Ghereshòm, e si ridusse a fare il
pastore del gregge del suocero. Guidando le pecore lungo le solitudini delle
campagne, giunse un giorno presso il divino monte Chorèv
(Sinai), dove ebbe la visione di un roveto che bruciava senza consumarsi,
mentre una voce lo invitava a tornare in Egitto per liberare il suo popolo
dalla servitù e ricondurlo nella terra promessa agli avi. Non gli valse la
confessione della propria inadeguatezza all’arduo compito. Egli dovette
accettare la missione e recarsi col fratello Aronne dal Faraone oppressore per
chiedergli, nel nome del D-o degli ebrei, la liberazione del popolo schiavo. Ma
il re, anziché accondiscendere, rese ancora più pesante il lavoro e più
insopportabile la situazione degli ebrei sottomessi, tanto che essi
protestarono e inveirono contro i liberatori che non erano riusciti nel loro
compito.
Shemot, facsimile dal Pentateuco di Shadal
♫ La parashà
cantata, M° Mario Sonnino
La vocazione di
Mosè e l’amore di D-o per Israele, rav Riccardo
Pacifici z”l
Parashat Shemot, Dante Lattes da
Nuovo Commento alla Torà
Commento alla parashà (1947) Dante Lattes ed Amos Luzzatto
Ciò che le
ossa di un uomo possono raccontarci, Rav Shlomo Riskin
La figura
morale di Mosè nella leggenda e nella tradizione ebraica, rav Elia Samuele Artom, Rassegna Mensile di Israel, 1938
Mosè: gli
anni giovanili, Achad Ha’am
L’esilio, punizione
ma temporanea
Il rispetto della Torà ci
porta il rispetto dei goiim
I meriti di Israele nella
scia dei Patriarchi
La resistenza passiva
delle donne
♫ L’haftarà di Shemot
Commento alla haftarà, rav Paolo Nissim e rav Elia S. Artom
Rapporto con la parashà: Geremia, come Mosè, cerca di esimersi
dalla missione che D-o gli vuole affidare.
Tutte
le haftarot di Shemot nella
traduzione di Shadal
14
Il nome ineffabile di D-o - La
missione di Mosé ed Aronne presso Faraone - Le tenaci
repulse del Re - Le piaghe d’Egitto.
D-o annunzia a Mosé
che, di fronte alle sofferenze del popolo di Israele, Egli è ormai deciso ad
intervenire con misure energiche contro l’Egitto per liberare gli ebrei dalla
schiavitù. Perciò Mosè ed Aronne sono nuovamente incaricati di presentarsi a
Faraone, per quanto sia da prevedersi che egli rifiuterà ostinatamente di
cedere all’invito e non vi acconsentirà altro che dopo essere stato
duramente colpito. Il re infatti si dimostra irremovibile ed allora si
scatenano contro il paese quei duri flagelli che mettono a dura prova la
popolazione e la intransigente testardaggine del monarca. Si susseguono così
con brevi intervalli quelle che sono note col nome di 10 piaghe d’Egitto,
di cui la nostra parashah descrive le prime otto.
Vaerà, facsimile dal Pentateuco di Shadal
♫ La parashà
cantata, Jonathan Pacifici
L’intervento
di D-o nella liberazione di Israele, rav Riccardo
Pacifici z”l
Parashat Vaerà, Dante Lattes da
Nuovo Commento alla Torà
♫ Le
quattro espressioni di liberazione, rav Riccardo Di
Segni
♫ Uno
strano Rashì all’inizio della parashà, rav Amedeo Spagnoletto
Commento alla parashà (1947) Dante Lattes ed Amos Luzzatto
Cambiare
noi stessi, cambiare il mondo, Rav Shlomo Riskin
La dimensione del quattro
e la dimensione del cinque
La liberazione dei nostri
schiavi
Le quattro espressioni ed
i quattro bicchieri
L’Egitto e la taarat hamishpachà
I prodigi che Moshè non
ha fatto
Hilchot Bechirot, le regole delle
elezioni
La redenzione che passa
per le cose che non sappiamo
Commento alla haftarà, rav Menachem Emanuele
Artom
Rapporto con la parashà: L’haftarà
annunzia per l’avvenire punizioni per l’Egitto per colpe commesse
contro Israele, come la parashà narra delle punizioni inflitte nel passato in
Egitto per le stesse ragioni. I versi del capitolo 28, che sono la fine di una
profezia precedente, sono premessi alla parte essenziale della haftarà per
cominciarla con parole di buon augurio per Israele.
Tutte
le haftarot di Shemot nella
traduzione di Shadal
Bo,
Esodo 10,1 - 13,16
15
Gli ultimi colloqui con Faraone -
Le ultime tre piaghe - Il sacrifizio pasquale - L’esodo.
Mosé ed Aronne
tornano dal re d’Egitto per chiedergli ancora una volta di lasciar
partire gli ebrei, minacciando nuovi flagelli in pena del suo rifiuto. Faraone
accondiscende alla partenza ma dei soli uomini, per cui non essendo accettabile
la condizione restrittiva, l’Egitto viene invaso dalle cavallette che
costituiscono la ottava piaga; a questa ne seguono altre due, cioè una totale
oscurità di tre giorni in tutto il paese e la morte dei primogeniti egiziani.
Dopo di che Faraone si decide finalmente a lasciar partire il popolo schiavo.
La sospirata libertà ebbe luogo nella notte tra il 14 e il 15 di Nissan e fu
celebrata alla vigilia della partenza con simboliche cerimonie e col sacrifizio
dell’agnello pasquale. Allo stesso modo sarà commemorata nei secoli per
sette giorni consecutivi.
Bo, facsimile
dal Pentateuco di Shadal
♫ La
parashà cantata, Benny Di Veroli
Discorsi sulla
Torà, parashat Bo, rav
Riccardo Pacifici z”l
Parashat Bo, Dante Lattes da Nuovo Commento alla Torà
♫ Lezione
di Pinchas Leiser fonti
Commento alla parashà (1947) Dante Lattes ed Amos Luzzatto
Il nostro
primo comandamento, Rav Shlomo Riskin
Il
Calendario Ebraico, Amos Luzzatto
La prima mizvà e il Tribunale Rabbinico
La porta, gli stipiti e
l’architrave
Rosh
Hodesh, il sole e la luna
Il Faraone e la
conversione dei minori
Il Faraone, i minori e la
Torà Orale
L’improbabile
Haggadà di Moshè
La Torà è dentro casa, la
memoria anche
Il giallo della
parashà di Bo, Davide Nizza
Commento alla haftarà, rav Elia S. Artom e rav Paolo Nissim
Rapporto con la parashà: Analogo a quello tra la
parashà e la haftarà di Vaerà. Il primo verso chiude la profezia precedente
relativa all’Etiopia ed è premesso alla haftarà per cominciare con parole
di buon augurio.
Tutte
le haftarot di Shemot nella
traduzione di Shadal
Beshallach, Esodo
13,17 - 17,16
16
Il passaggio del Mar Rosso - Le
quaglie e la manna - L’acqua dal sasso - Lo scontro con gli Amaleciti.
La via che gli ebrei presero per uscire
dall’Egitto non fu la più breve, perché essa li avrebbe posti a contatto
dei Filistei che li avrebbero attaccati e indotti quindi a retrocedere per
ritornare nel paese della schiavitù. Essi presero la via del deserto verso il
Mar Rosso.
In quei paraggi essi furono raggiunti
dall’esercito di Faraone, che finì però coll’essere sommerso dalle
onde del mare, mentre gli ebrei passavano all’asciutto in mezzo alle
acque apertesi per miracolo. Il prodigioso passaggio del Mar Rosso fu cantato
in un’ode composta da Mosé ed il cui testo è
riportato nel capitolo 15.
Per quietare i lamenti del popolo privo di cibo e
d’acqua, D-o fece scendere la manna dal cielo e mandò un esercito di
quaglie e fece scaturir l’acqua dalla montagna.
Una fiera battaglia fu poi sostenuta e vinta
contro gli Amaleciti, che lasciarono orribile ricordo della loro crudeltà per
lunghi secoli.
Beshallach, facsimile dal Pentateuco di Shadal
La fede nella
salvezza di D-o, rav Riccardo Pacifici z”l
Parashat Beshallach, Dante Lattes
da Nuovo Commento alla Torà
♫ Lezione
di Pinchas Leiser fonti
♫ Commento a
Beshallach, rav Benedetto
Carucci
♫ La
cantica di Moshè cantata a Roma nelle Zemirot con
l’aria speciale per Shabbat Beshallach,
Jonathan Pacifici, testo
Commento alla parashà (1947) Dante Lattes ed Amos Luzzatto
Un
tempo per pregare, un tempo per agire, Rav Shlomo Riskin
Della
Poesia Biblica, rav Nello Pavoncello
Gli
strumenti Musicali nella Bibbia, Alfredo Ravenna
Perché
il nome di Mosè non appare nell’Aggadà di Pesach, rav Aharon A. Locci
La
parashà dell’acqua e del legno
Pioggia
e rugiada, pane e manna
Il
“sistema Egitto” e la Teshuvà del
Faraone
La
preparazione all’osservanza delle mizvot
La
consacrazione del tempo e dello spazio
I lacci
della supposta conoscenza
La
rugiada e la resurrezione dei morti
L’Aron di Josef e
l’Aron della Torà
Commento alla
haftarà, Dante Lattes
Rapporto con la parashà: I prodigi della vittoria
sui cananei e il canto di Deborah richiamano alla mente i prodigi del passaggio
del Mar Rosso ed il canto di Mosè.
Tutte le haftarot di Shemot nella traduzione di Shadal
La visita di Jetro
e il suo consiglio per l’amministrazione della giustizia - La
proclamazione dei Dieci Comandamenti - L’altare di terra.
17
Jetro, suocero di Mosé, avendo avuto notizia dei grandi miracolosi atti che
avevano accompagnato la liberazione degli ebrei dall’Egitto, si recò con
la figliuola Zipporah, moglie di Mosé,
e coi suoi due figliuoli nel deserto di Sinai, dove il genero si trovava in
quel momento. L’incontro fu molto cordiale ed affettuoso e, dopo il
racconto fatto da Mosé degli eventi tristi e lieti
che gli ebrei avevano attraversato in Egitto e nel deserto e dinanzi alle
fatiche che gravavano sulle spalle del condottiero per il governo morale e
giudiziario del popolo, Jetro diede a Mosé utili consigli pratici per la più agevole
amministrazione della giustizia. Mosé accolse con
gratitudine i consigli del saggio suocero che, congedatosi, ritornò al suo
paese.
Giunti nel terzo mese dall’uscita
dall’Egitto nei pressi del Monte Sinai, furono proclamati là i Dieci
Comandamenti, in mezzo ad impressionanti fenomeni del cielo e della terra.
Una ampia
rassegna di commenti e lezioni sui “Dieci Comandamenti” si trova nella
Pagina di Shavuot.
Itrò, facsimile dal Pentateuco di Shadal
La parola di
D-o, rav Riccardo Pacifici z”l
Asseret Haddibberot, Antologia di
commenti
Parashat Jthrò, Dante Lattes da
Nuovo Commento alla Torà
♫ Lezione
di Pinchas Leiser fonti
♫ La
giustizia in Shofetim ed Itrò,
rav Alberto Funaro
♫ Shabbàt, il senso della settimana, rav
Alfonso Arbib, audio, video
Commento alla parashà (1947) Dante Lattes ed Amos Luzzatto
Il problema
dei miracoli, Rav Shlomo Riskin
Le
Tavole della Legge come simbolo dell’ebraismo, Giorgio Sarfatti
Commento
a “Non rubare”, rav Umberto Piperno
Si accampò
lì Israele di fronte al Monte
Il sogno
di Jacov alla luce del Matan Torà
Il primo
‘detto’, la prima ‘parlata’
Sei salito
nell’Eccelso ed hai predato un bottino
Commento alla haftarà, rav Elia S. Artom
Rapporto con la parashà: Sia nella parashà che
nella haftarà si descrive il manifestarsi della gloria divina: nella parashà
per consacrare Israele, nella haftarà per consacrare il profeta, servo del
Signore.
Tutte
le haftarot di Shemot nella
traduzione di Shadal
18
Leggi sociali, norme di diritto
civile e penale, leggi morali - L’anno sabbatico e il sabato - Le tre
feste annuali - Le clausole del patto - La “visione” di Dio.
Come corollario ai Dieci Comandamenti, vengono promulgate
alcune leggi che riguardano: il servo ebreo e la sua emancipazione, la
condizione dell’ancella ebrea, l’omicidio, le lesioni, i danni
prodotti dalle bestie e alle bestie, il furto e la sua sanzione penale,
l’incendio, il deposito e il prestito, il peccato di seduzione; i doveri
verso lo straniero, l’orfano e la vedova, la falsa testimonianza, i
doveri verso il nemico, la giustizia, l’anno sabbatico e il Sabato, le
tre feste, le primizie. Quali clausole del patto fra Dio e Israele si pone da
una parte l’impegno del popolo all’obbedienza delle leggi rivelate,
dall’altra la promessa di sostenerlo e proteggerlo nella conquista della
sua terra. Dopo che Mosé ebbe riferito al popolo e
posto in iscritto le leggi sopra descritte fu celebrata la conclusione del
patto con una solenne cerimonia, alla fine della quale il profeta risalì il
Monte per rimanervi quaranta giorni e quaranta notti.
Mishpatim, facsimile dal Pentateuco di Shadal
La legge sociale
di Israele, rav Riccardo Pacifici z”l
Parashat Mishpatim, Dante Lattes
da Nuovo Commento alla Torà
♫ Il
primo verso della parashà, rav
Roberto Colombo, dal limud per l’anno di Alisa
Coen z”l
Commento alla parashà (1947) Dante Lattes ed Amos Luzzatto
L’ingiustizia
dell’interesse, Rav Shlomo Riskin
Il
Codice di Hammurabi, Alfredo Ravenna
Il
proselitismo nell’ottica della Torà
Si
annunciano gli Shekalim ed i Kilaim
Quello che
hanno insegnato i Maestri a Roma
La legge
biblica del taglione: suo significato e valore. Ubaldo Pergola, Rassegna Mens. di Israel, 1950
Rapporto con la parashà: Si parla della
liberazione degli schiavi dopo sei anni, prescritta nella parashà. Per non finire
con le parole di maledizione con cui si chiude il passo relativo agli schiavi,
alcuni usano continuare con un altro argomento, altri leggere due versi del
capitolo precedente.
Commento alla haftarà, rav Paolo Nissim
Tutte le haftarot di Shemot nella traduzione di Shadal
19
Le offerte popolari per la
costruzione del Tabernacolo e dei suoi arredi - Forma, dimensioni e materiali
del Tabernacolo - L’arca e i cherubini - La tavola e la lampada - La
cortina - L’altare.
Mosé riceve
l’ordine di ottenere dalla popolazione ebraica offerte volontarie
d’oro, d’argento, e di rame, di lana, di porpora, ecc. per la
costruzione e l’arredamento del Tabernacolo, di cui gli vien presentato
il modello egli vengono dettate la forma, le misure, i materiali per le varie
parti di cui doveva esser composto e per i suoi servizi e funzioni, nei loro
minuti particolari.
Terumà, facsimile dal Pentateuco di Shadal
♫ La parashà cantata, Beniamin Di Veroli
Il tabernacolo
centro e richiamo dell'umanità, rav Riccardo Pacifici
z”l
Parashat Terumà, Dante Lattes da
Nuovo Commento alla Torà
♫ Lezione di Pinchas Leiser fonti
♫ La
Menorah spiegata da rav Riccardo Di Segni, video
Commento alla parashà (1947) Dante Lattes ed Amos Luzzatto
Ci vuole
una nazione per costruire un Santuario, Rav Shlomo Riskin
Le misure
nella Bibbia, Alfredo Ravenna
Quanto
misura un “tefach”?
Quanto pesa lo “Shekel”
Il colore del “Techelet”
e dell’“Argaman”
Le tre mizvot di questa parashà
La
conclusione che manca nella Meghillà
La Menorà, il Santuario e la nostra volontà
Oro si,
oro no
Di fronte a Me, sempre
Commento alla haftarà, rav David Schaumann e Raoul Elia
Rapporto con la parashà: Si parla della
costruzione del Tempio di Gerusalemme, e nella parashà sono contenuti gli
ordini per la costruzione del Santuario portatile.
Tutte le haftarot di Shemot nella traduzione di Shadal
20
La lampada perpetua - Le vesti
del Sommo sacerdote - L’investitura sacerdotale - Il duplice sacrificio
quotidiano - L’altare dell'incenso.
Dopo le istruzioni relative alla fornitura
dell’olio puro per la lampada perpetua che doveva ardere davanti
all’Arca del Patto, si danno disposizioni dettagliate intorno al corredo
del Sommo sacerdote, alla stoffa, agli ornamenti e alle forme dei vari oggetti
di vestiario che egli doveva indossare nell’esercizio delle sue funzioni.
Poi si danno le norme relative alla cerimonia di consacrazione o di investitura
dei sacerdoti e al sacrifizio che mattina e sera, in ogni tempo, avrebbe
ripetuto quotidianamente il sacrifizio e l’offerta presentati in
occasione dell’installazione sacerdotale. Finalmente si danno le
istruzioni per l’erezione dell’altare del profumo che doveva essere
collocato nell’interno del Tabernacolo.
Tezzavè, facsimile dal Pentateuco di Shadal
♫ La parashà cantata, Beniamin Di Veroli
Discorsi sulla
Torà, parashat Tezzavè, rav Riccardo Pacifici z”l
Parashat Tezzavè, Dante Lattes da
Nuovo Commento alla Torà
♫ Lezione
di Pinchas Leiser fonti
Commento alla parashà (1947) Dante Lattes ed Amos Luzzatto
Confusione
tra bene e male (Purim), Rav Shlomo Riskin
Moshè e
Aron, Torà scritta e Torà orale
Il cardine
di acacia che tiene unito Israele
Le
campanelle e il Derech Erez
Le pietre
del choshen e dell’efòd
Ogni ebreo
nella dimensione di Moshè
Saper
rinunciare alla leadership
Commento alla haftarà, rav Menachem Emanuele
Artom
Rapporto con la parashà: L’haftarà tratta
della inaugurazione dell’altare del Tempio di cui il Profeta annunzia la
costruzione di là da venire, come la parashà parla della consacrazione del
Santuario portatile nel deserto.
Tutte
le haftarot di Shemot nella
traduzione di Shadal
21
Lo Sheqel del censimento - La
conca di rame - L’olio per l’unzione - L’incenso - La scelta
dell’architetto e dei suoi collaboratori per la costruzione del
Padiglione, dei suoi arredi e del corredo sacerdotale - Il sabato - Il vitello
d’oro - Le seconde tavole.
Dopo aver dato le norme intorno al modo con cui
si doveva fare il censimento degli uomini adulti, mediante cioè il versamento
di mezzo siclo a testa, viene ordinata la costruzione di altri arredi del
Tabernacolo e di altri oggetti per il suo servizio: la conca di rame per i
bagni sacerdotali, l’olio per la sacra unzione, l’incenso. Quindi
vengono designati l’architetto e i suoi principali collaboratori ai quali
si doveva affidare la costruzione del Tabernacolo e dei suoi arredi. La sua
costruzione, per quanto si trattasse di un’opera sacra e di alto
significato religioso e storico, non doveva esser motivo per trasgredire al
riposo sabbatico, simbolo eloquentissimo del patto che univa D-o al popolo
d’Israele.
Mentre Mosé era salito
sul monte Sinai per ricevere le Tavole dei Dieci comandamenti e le Leggi che ne
costituivano l’appendice e il complemento, il popolo, impaziente e
impressionato per il ritardato ritorno del profeta, riuscì ad indurre Aronne a
fabbricare una specie di dio, che, il luogo di Mosé,
lo guidasse e lo accompagnasse nel viaggio. E Aronne, coll’oro offerto
con inaspettato slancio dal popolo, costruì un idolo con figura di vitello.
L’atto parve così scandaloso e sacrilego e indizio di così profonda
degenerazione, che D-o era quasi deciso ad abbandonare alla sua mala sorte quel
popolo incorreggibilmente traviato. Mosé riuscì a
stornare il duro giudizio, facendo appello alla misericordia divina. Poi,
disceso dal Monte, fu preso da così incontenibile sdegno alla vista
dell’idolo d’oro, che gettò a terra le Tavole ormai moralmente
infrante dal popolo traviato e gettò nel fuoco il vitello intorno al quale
tumultuava l’incomposta orgia popolare. Aronne riuscì in qualche modo a
difendersi e a giustificare la sua opera, ma contro i principali colpevoli di
culto idolatrico e di corruzione morale fu, con giudizio sommario, decretata la
condanna a morte che fu eseguita in massa dai leviti offertisi volontariamente
al duro ufficio. Mosé, ottenuto da D-o il perdono a
favore del popolo e il rinnovamento del patto, salì di nuovo sul Monte Sinai
trattenendovisi a lungo e riportandone due nuove Tavole e una serie di
precetti, insieme colla promessa dell’aiuto di Dio nell’impresa di
conquista e di occupazione della Terra su cui gli avi avevano già abitato.
Ki tissà, facsimile dal
Pentateuco di Shadal
L’aberrazione
dal principio dell’Uno, rav Riccardo Pacifici z”l
Parashat Ki tissà, Dante Lattes
da Nuovo Commento alla Torà
♫ Lezione
di Pinchas Leiser fonti
♫
La
rottura delle tavole, rav Benedetto Carucci
Commento alla parashà (1947) Dante Lattes ed Amos Luzzatto
Una
nazione eterna? Ci puoi contare!, Rav Shlomo Riskin
Gli
Attributi di Dio (cap. 34 v. 6) Moshè ben Maimon - Ram”bam
Il
Censimento presso gli Ebrei, Alfredo Ravenna
Quanto
pesa in grammi il mezzo shekel?
Il mezzo
siclo di metallo e il mezzo siclo di fuoco
Quando
Iddio ci insegna a pregare
Il mezzo
siclo, il lavabo e l’olio
Commento alla parashà, rav David Schaumann e Raoul Elia
Rapporto con la parashà: Il trionfo degli
adoratori di D-o su quelli del Ba‘al richiama
il trionfo degli adoratori di D-o su quelli del vitello d’oro.
Tutte
le haftarot di Shemot nella
traduzione di Shadal
22
Ancora il sabato - Nuovo invito
di recare offerte per la costruzione del Tabernacolo - Gli artisti - La
ricchezza e la quantità delle offerte - L’inizio dei lavori.
I gravi fatti accaduti dopo le prime istruzioni
sul Tabernacolo ne avevano fatto rinviare la costruzione. Accordato il perdono
al popolo infedele, si torna a pensare all’esecuzione del programma per
una sede della divinità e quindi si ripete l’invito al popolo di recare
offerte dei materiali necessari. Le offerte affluiscono in gran copia sicché
gli artisti designati possono iniziare i lavori che si svolgono con grande
rapidità ed impegno.
Vajakel, facsimile dal Pentateuco di Shadal
♫ La
parashà cantata, Sandro Di Castro
♫ Lezione
di Ariel Rathaus su Vajakel-Pekudè fonti
♫ Lezione video di Avraham Tenenbaum su Vajakel: Lo Shabbat
♫
solo audio
♫ Shabbàt e Santuario, rav Alfonso
Arbib, audio, video
La costruzione
del Tabernacolo, rav Riccardo Pacifici z”l
Parashot Vaiakel e Pekudè, Dante Lattes da Nuovo Commento alla Torà
Commento alla parashà (1947) Dante Lattes ed Amos Luzzatto
La prima mizvà: contare il tempo
Attivo
e passivo, nello Shabbat e nel Santuario
La
felicità dell’individuo e della sua famiglia
Indicazioni
per la lettura delle haftarot Vajakel
e Pekudè a seconda del calendario.
Il testo
dell’haftarà [negli anni in cui Vajakel e Pekudè sono unite, si legge l’haftarà
di Pekudè]
Rapporto con la parashà: Si parla della
costruzione del Tempio di Gerusalemme, e nella parashà sono contenutigli ordini
per la costruzione del Santuario portatile.
Tutte
le haftarot di Shemot nella
traduzione di Shadal
23
Somma totale dei materiali
adoperati nella costruzione e bilancio della spesa - Piena approvazione da
parte di Mosé - L’inaugurazione del
Tabernacolo.
Per rendersi conto della corretta amministrazione
dell’impresa di costruzione, Mosé controlla il grosso
bilancio in tutte le sue parti, esamina il Tabernacolo e i suoi arredi uno ad
uno, dichiarandosi soddisfatto. Quindi ha luogo la cerimonia
dell’inaugurazione del tabernacolo e quella d’installazione del
Sommo sacerdote e dei suoi figliuoli. Finalmente si ha la simbolica presa di
possesso da parte di D-o della simbolica dimora.
Pekudè, facsimile dal Pentateuco di Shadal
♫ La
parashà cantata, Sandro Di Castro
Commento alla parashà (1947) Dante Lattes ed Amos Luzzatto
La lista dei nomi e la
lista degli oggetti
♫ L’haftarà di Pekudè [negli anni in cui Vajakel e Pekudè sono unite, si legge questa haftarà]
Commento alla haftarà, rav David Schaumann e Raoul Elia
Rapporto con la parashà: Si parla della collocazione
dell’arca nel Tempio, come nella parashà si parla della collocazione dei
vari arredi nel Santuario portatile nel deserto.
Tutte
le haftarot di Shemot nella
traduzione di Shadal
Genesi/Bereshit | Esodo/Shemot | Levitico/Vaikrà | Numeri/Bemidbar | Deuteronomio/Devarim