B”H

Il Rishon le Zion Rav Shlomò Moshè ‘Amar


 

 Nella foto: Rav Amar in visita a Roma.

 

Con l’aiuto del S., sia benedetto il Suo Nome, oggi è la vigilia del sacro Shabbat Vayakel-Pekudè, che è anche Shabbat ha hodesh, che precede Rosh Chodesh Nissan.

 

Mi ha fatto molto piacere sentire che il nostro amico Rav Pino Arbib di Roma ha preso lodevolmente l’iniziativa di registrare la Haggadà di Pesach secondo la tradizione ed il canto della Comunità degli Ebrei di Tripoli di Libia, per divulgarla tra gli Ebrei di Roma e nel mondo, sia benedetto dal S. e sia la Sua volontà che egli possa riuscire nelle sue opere, affinché si rafforzino le tradizioni di Israele e le nostre antiche usanze, che hanno ragione divina e sono state coltivate dai nostri Santi Padri, “per i meriti dei santi che sono sulla terra”, affinché i loro figli e nipoti continuino per la stessa strada.

 

Nella Haggadà noi recitiamo “vehì sheamda…” “è quella promessa che ha sostenuto i nostri padri e noi, poiché non uno solo si è levato contro di noi per annientarci. Ed il Santo Benedetto sia ci salva dalle loro mani”. “Vehì sheamda.”, questa promessa è la nostra sacra Torà che ci ha confortato e sostenuto in ogni generazione, in ogni situazione e ci ha salvato da ogni disgrazia.

 

La Torà che ci è stata data 3317 anni fa, prima che i popoli imparassero a leggere e scrivere, prima che essi sapessero cosa fosse l’insegnamento e la cultura, già il popolo di Israel aveva ricevuto dal S. Vivente la Torà, che è la nostra sapienza, la nostra conoscenza agli occhi di tutti i popoli, la Torà ci ha insegnato la Legge, l’Ordine e la Giustizia, il Diritto divino per regolare i rapporti tra gli uomini, tra marito e moglie, per far regnare l’ordine, la sicurezza e la tranquillità.

Questa Torà che è la scienza del S. benedetto Egli sia, secondo l’espressione del Rambam, questa Torà di cui noi ci stiamo occupando, mantiene tutti i mondi, ed il S. benedetto Egli sia ci ha affidato tutti i mondi attraverso la Torà. Questa Torà ci sorveglia, da 2000 anni che siamo in galut, non abbiamo uno stato, non un esercito e neanche una guida, la Torà ci ha difeso come un muro e ci è stata di rifugio davanti ai nostri nemici, è stata la nostra Patria e la nostra protezione in ogni luogo dove siamo stati, e non c’è posto al mondo, né un angolo sulla Terra, dove non ci sono stati ebrei.

Ci hanno sparpagliati su tutta la terra per escluderci, come ha detto il Re David “hanno detto: venite, così li escludiamo dalla società delle Nazioni in modo che il nome di Israele non sia mai più ricordatohas ve-Shalom, e la Torà ci ha sempre difeso, poiché non uno solo si è levato contro di noi per annientarci, ma in ogni generazione, in ogni luogo, in ogni angolo, non c’è stato luogo nel mondo e non c’è stato tempo nel mondo dove non ci hanno perseguitati, ed il S. benedetto Egli sia, ci salva dalle loro mani per merito di questa Torà. Questa Torà che ci ha salvato dall’Egitto, come ha detto il S. a Moshè “quando farai uscire il popolo servirete il S. su questo monte”, sin dall’inizio gli ha rivelato lo scopo finale, che è di arrivare al monte del S. per ricevere la Torà, e da allora essa ci difende e ci porterà alla gheullà shelemà, la salvezza completa e noi abbracceremo la Torà, “albero di vita essa è per coloro che l’abbracciano, e quelli che vi si appoggiano sono beati”.

 

Io benedico il Rav Pino Arbib per queste sue iniziative, e benedico tutto il gruppo Binian Shelomò di Roma, che il S. li benedica, amen, che regolarmente si riuniscono per studiare Torà come i sacrifici giornalieri che venivano offerti secondo le loro regole, che il S. faccia risplendere su di loro spirito di santità, di purezza, spirito di amore, di fratellanza, di pace e di amicizia, e festeggino Pesach in gioia ed allegria e possiamo meritarci che si avveri quanto è detto “in Pesach siamo stati salvati ed in questo Pesach verremo salvati”; “come quando uscì dalla terra d’Egittogli mostrerò cose meravigliose

 

Amen e amen.


torna all’indice